Claudio Tolomeo
Claudio Tolomeo (in greco Klaudios Ptolemaios, in latino Claudius Ptolomaeus; ca. 85-ca. 165), noto semplicemente come Tolomeo, è stato un astronomo greco di epoca imperiale che probabilmente visse e lavorò ad Alessandria d'Egitto. Considerato uno dei padri della geografia, fu autore di due importanti opere scientifiche, la principale delle quali è il trattato astronomico noto come Almagesto (in greco "Hè Megalè Syntaxis", "Il grande trattato"). Come per larga parte della scienza e della filosofia greca classica, è pervenuto ai nostri giorni attraverso manoscritti arabi che furono tradotti in latino da Gherardo da Cremona solo nel XII secolo.In questo lavoro, una delle opere più influenti dell'antichità, Tolomeo raccolse la conoscenza astronomica del mondo greco e babilonese, basandosi soprattutto sul lavoro svolto tre secoli prima da Ipparco. Tolomeo formulò un modello geocentrico (che da lui prenderà il nome, tolemaico, appunto) del sistema solare che rimase riferimento per tutto il mondo occidentale (ma anche arabo ed indiano) fino a che non fu sostituito dal sistema solare eliocentrico di Copernico.
L'Almagesto
Anche i metodi di calcolo illustrati nell'Almagesto (integrati nel XII secolo dalle cosiddette Tavole di Toledo, di origine araba) si dimostrarono di accuratezza sufficiente per i bisogni di astronomi, astrologhi e navigatori almeno fino all'epoca delle scoperte geografiche.
L'Almagesto contiene pure un catalogo di stelle, probabilmente un aggiornamento di un analogo catalogo compilato da Ipparco. L'elenco di quarantotto costellazioni che vi è contenuta è l'"antenato" del sistema di costellazioni moderne, ma non poteva coprire l'intera volta celeste poichè questa non è completamente accessibile dalle latitudini del Mediterraneo, nelle cui vicinanze vissero Ipparco e Tolomeo.
La Geografia
L'altra opera importante di Tolomeo è la Geografia. Anche questa è un compendio di tutta la geografia nota nel mondo romano all'epoca in cui egli scriveva. Le sue fonti principali furono l'opera del geografo Marino di Tiro e resoconti di viaggi attraverso l'impero romano, la Persia ed altrove, ma gran parte delle informazioni relative a paesi al di fuori dell'impero erano inaccurate.
La prima parte della Geografia contiene una discussione dei dati e dei metodi impiegati. Come per il modello del sistema solare dell'Almagesto, Tolomeo collocò tutte le sue informazioni in uno schema coerente. Assegnò coordinate a tutti i luoghi di cui era a conoscenza, ponendoli su una griglia che copriva l'intero globo terrestre.
La latitudine era misurata a partire dall'equatore, come si fa anche oggi, ma Tolomeo preferì esprimerla in termini di lunghezza del giorno più lungo anziché in gradi (la lunghezza del giorno del solstizio estivo varia da 12 a 24 ore muovendosi dall'equatore al circolo polare). Fissò il meridiano di longitudine 0 in corrispondenza del territorio più occidentale di cui fosse a conoscenza, le isole Canarie.
Inoltre Tolomeo scoprì e divulgò i metodi per creare mappe sia dell'intero mondo abitato (oikoumenè) che delle singole province romane. Nella seconda parte della Geografia, fornì delle liste di luoghi e descrizioni delle sue mappe. Il suo oikoumenè copriva 180 gradi di longitudine, dalle Canarie (nell'Oceano Atlantico) alla Cina, e circa 80 gradi di latitudine, dall'Mare artico alle Indie orientali ed all'Africa centrale.
Le mappe
Tolomeo era conscio di conoscere meno di un quarto del mondo. Tuttavia le mappe presenti nei manoscritti esistenti della Geografia tolemaica datano solo all'inizio del XIV secolo, quando il testo fu riscoperto da Maximus Planudes. Mappe basate su principi scientifici erano state realizzate fin dai tempi di Eratostene (III secolo AC), ma Tolomeo inventò e migliorò il metodo delle proiezioni.
Nel XV secolo la Geografia fu stampata assieme ad alcune mappe ben disegnate. Rispetto a quelle attuali, sono distorte sia perché i dati di Tolomeo erano inaccurati, sia perchè egli stimò una dimensione troppo piccola per la Terra: Eratostene aveva stimato che un grado corrispondesse a 700 stadi, ma Tolomeo preferì usare 500 stadi per grado. Non è chiaro se entrambi usassero la stessa definizione di stadio, ma assumendo che entrambi si riferissero allo stadio attico di circa 185 metri, la stima di Eratostene è troppo grande di circa un sesto, mentre quella di Tolomeo è troppo piccola, sempre di un sesto.
Tra coordinate, linee ed angoli
Dato che Tolomeo derivò la maggior parte delle sue coordinate convertendo misure lineari di distanza in angoli, le sue mappe sono distorte. Quindi le sue latitudini avevano errori che arrivavano fino a 2 gradi. Per le longitudini (come anche Tolomeo sapeva) la situazione era anche peggiore, poichè non esistevano metodi affidabili per determinarla (per la latitudine invece basta misurare l'altezza della stella polare), e rimase un problema insoluto per la geografia fino all'invenzione del cronometro (XVIII secolo). Bisogna aggiungere anche che non è possibile ricostruire le sue liste topografiche, sia per via di errori nella trascrizione dei manoscritti, sia per via di continue aggiunte o modifiche con dati pi&ugravi aggiornati, cosa che testimonia la diffusione di questa opera.
Tetrabiblos, la summa
Tolomeo scrisse diversi altri libri. Il Tetrabiblos è un trattato di astrologia in quattro volumi. L' Ottica (che ci è giunto soli in una pessima traduzione araba) tratta delle proprietà e del comportamento della luce, incluse la riflessione, la rifrazione ed il colore. Altre opere sono l' Ipotesi Planetaria, il Planisphaerium e l' Analemma.
vedi anche:
- epicicli e deferenti
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